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Realtà aumentata in azienda 🏭 Guida strategica per i CEO

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La realtà aumentata (AR, augmented reality) e altre tecnologie, spesso, vengono escluse dal piano d’investimenti aziendali poiché non si conoscono, ancora, le opportunità che hanno da offrire.

Quella che leggerai è una guida pensata per aiutare i CEO – e non solo – a implementare l’AR in azienda o per capire quali benefici, in generale, possono apportare gli investimenti nelle Information and Communication Technologies (ICT).

Indice dei contenuti

Cos’è la realtà aumentata e come funziona?

Noi viviamo quotidianamente immersi in un mondo 3D. Paradossalmente, è proprio il mondo digitale fatto di schermi, desktop e dispositivi mobile ad averci abituati a un mondo “piatto”.

La AR aggiunge elementi multimediali allo spazio fisico; in altri termini, è quell’insieme di tecnologie, come smartphone e smart glasses, che sovrappongono informazioni alla realtà. Si potrebbe direi che ’l’AR “espanda” la realtà, permettendoci d’indagarne gli aspetti più reconditi.

Qual è la differenza tra realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR)?

Nella realtà virtuale (VR, virtual reality) l’utente è, letteralmente, immerso in un ambiente virtuale, ovvero realizzato al computer. Nella realtà aumentata, invece, l’utente visualizza informazioni aggiuntive che, altrimenti, non vedrebbe. Per rispondere ai due diversi approcci, negli anni sono stati creati differenti device in funzione dell’ambito d’applicazione.

AR in azienda: quali device la supportano?

Vediamo ora nel dettaglio quali device consentono di utilizzare la realtà aumentata.

Il primo dispositivo pensato per la realtà aumentata si deve allo scienziato e informatico statunitense Ivan Sutherland. Nel 1968 pubblica un articolo sulla rivista Proceeding of the AFIPS Fall Joint Computer Conference, in cui parla di un prototipo di visore per l’AR. L’idea era quella di poter utilizzare un dispositivo leggero e facilmente indossabile. Più di 40 anni più tardi, giganti come Microsoft e Google hanno deciso d’investito cifre considerevoli proprio nello sviluppo di questo tipo di apparecchiature.

Head-up Display (HUD)

È un display trasparente collocato subito vicino a un occhio, che permette di svolgere i propri compiti senza distogliere lo sguardo dal resto. I primi dispositivi risalgono agli anni ‘50 e consentivano ai piloti d’aviazione di visualizzare immediatamente i dati di volo, senza dover guardare la strumentazione.

Smartphone

La tecnologia AR ha raggiunto i più grazie agli smartphone, che dispongono di GPS e magnetometro. La mappatura simultanea, infatti, rende possibile poter esplorare l’ambiente reale in piena libertà. Pokémon Go, il gioco sviluppato da Niantic, utilizza quest’approccio, tant’è che in soli 90 giorni è riuscito a stabilire il record d’incassi di600 milioni di dollari.

Lenti a contatto "intelligenti"

Nel corso degli anni, si sono susseguiti vari tentativi di creazione di lenti a contatto “intelligenti” che, in qualche modo, riuscissero a fornire informazioni aggiuntive. Attualmente, il primo prototipo di lente a contatto con display per realtà aumentata funzionante è quello sviluppato da Mojo Vision.

Possono coesistere VR e AR?

La risposta è sì, possono coesistere. Difatti, esistono molti contesti in cui VR e AR collaborano per riprodurre scenari complessi. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti (DHS, United States Department of Homeland Security), per esempio, utilizza entrambe le tecnologie per addestrare il personale in casi di emergenza e situazioni ad alto rischio.

In che modo la realtà aumentata produce "valore" per i CEO e le loro aziende?

La realtà aumentata è un potente mezzo a disposizione dei CEO che intendono essere un passo avanti alla concorrenza.

Prima di capire come utilizzare nel migliore dei modi la tecnologia AR è necessario sapere in che modo può produrre valore per un’azienda. Sostanzialmente esistono due modi:

Vediamo concretamente come la realtà aumentata è stata implementata dalle aziende nei diversi ambiti di successo.

Sviluppo di prodotti/servizi

Gli ingegneri utilizzano i software CAD da 30anni per progettare. Tuttavia, per quanto il 3D possa essere utile nella comprensione delle geometrie è sempre necessario produrre un oggetto fisico, magari in scala, per essere sicuri del risultato. Questo processo richiede tempo e danaro. Volkswagen, allora, ha deciso di usare l’AR: l’esito è stato una maggiore accuratezza e velocità (fino a 10 volte) nel controllo di qualità.

Produzione industriale

I processi industriali sono spesso molto complessi e richiedono migliaia di passaggi. È facile, pertanto, che possa insorgere qualche errore nella linea di assemblaggio. Grazie all’ AR, però, è stato dimostrato che è possibile ridurre drasticamente gli errori fornendo per tempo informazioni utili agli addetti ai lavori.

Logistica

Nell’ambito della logistica, si stima che le operazioni di movimentazione rappresentino circa il 20% delle spese, mentre il prelievo degli articoli dagli scaffali il 65% dei costi di magazzino. Ancora oggi, in molte aziende, il processo d’inventariazione avviene consultando un elenco cartaceo o, magari, facendo affidamento sull’esperienza dei magazzinieri. DHL, invece, utilizzando la realtà aumentata ha ridotto gli errori e aumentato del 25% la produttività. Anche il colosso Intel ha implementato l’AR risparmiando fino al 29% sul tempo di prelievo dal magazzino.

Marketing

L’AR sta ridefinendo anche il concetto di catalogo e showroom. AZEK è in grado di mostrare sia agli appaltatori che ai consumatori come appaiono i pavimenti. La simulazione è visibile semplicemente usando un dispositivo mobile; in tal modo si accresce l’esperienza dell’utente e si accorcia il ciclo di vendita.

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Manutenzione

La manutenzione è uno degli ambiti in cui l’AR verrà sempre di più implementata. Xerox usa già la realtà aumentata come supporto tecnico per i propri ingegneri, invece di affidarsi all’assistenza telefonica o a manuali cartacei. Questa scelta ha permesso un incremento dell’efficienza del 20% e una diminuzione dei problemi tecnici di oltre il 76%.

AR in azienda: domande e risposte (D&R)

Gli esempi descritti in precedenza dimostrano gli innegabili vantaggi che comporta l’AR. Se si tratta, poi, di simulare situazioni complesse e ad alto rischio, quindi se si parla di formazione del personale, la tecnologia AR si rivela un’ottima risorsa.

I vantaggi sono visibili per il training di operai, ingegneri, medici, ecc. L’AR rappresenta, perciò, una forma di apprendimento altamente avanzata, in grado di formare personale specializzato in sicurezza e a costi accessibili.

Una scelta vincente peri CEO, ma anche per i manager, che si aspettano il massimo dalla propria azienda.

È meglio sviluppare la tecnologia AR internamente o affidarsi a società specializzate?

Sviluppare soluzioni AR richiede il lavoro sinergico di molte professionalità: programmatori, designer, esperti di UX/UI e mesi di sviluppo.

Nell’AR il know-how ha un grande valore, sia per i vantaggi economici che ne derivano, sia per le implementazioni da sfruttare. Costituire un team dedicato all’AR ha, però, costi significativi. L’utilità di affidarsi a un’azienda specializzata in AR risiede in:

Quelle delle aziende sono "aspettative irrealistiche" nei confronti della realtà aumentata?

Alcuni flop hanno destato grande scalpore e  sono rimasti impressi nella storia. Uno di questi è sicuramente il fallimento dei Google Glass Explorer Edition. Il gigante di Mountain View nel 2016 ha ufficialmente chiuso questo progetto, ma occorre fare una precisazione: la versione Explorer Edition era pensata per un uso civile; quella Enterprise, dedicata alle aziende, è stato ripresa dal partner Streye, che l’ha convertita nel progetto Glass for Work.

Ad oggi, le aziende che hanno implementato l’AR sono ampiamente soddisfatte dai risultati ottenuti.

Quali sono i primi passi che un’azienda deve compiere se è interessata all’AR?

La decisione dei CEO d’implementare la tecnologia AR all’interno delle proprie aziende dipende da vari fattori. Il primo da tenere sott’occhio è il motivo per il quale si decide d’implementare l’AR; il secondo se l’AR può generare il massimo valore in quell’ambito.

Dopodiché, s’individuano quei prodotti/servizi che possono beneficiare delle potenzialità dell’AR. D’altronde, quest’ultima consente alle aziende di differenziarsi dalla concorrenza, potendo così mostrare le proprie potenzialità in modo univoco e innovativo.

Se il mondo della realtà aumentata ti affascina, cerchi una consulenza o, meglio ancora, un partner per sviluppare progetti innovativi, affidati agli esperti di PMF Research, compilando il modulo qui in basso. Ti risponderemo in breve tempo.

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